In alta quota, il simbolo della montagna del Pratomagno
È il simbolo del Pratomagno: stiamo parlando della Croce sulla vetta della montagna. Realizzata in ferro, è collocata a 1.592 metri di altezza e veglia l’intero massiccio dal 1928. È alta circa venti 20 metri e per questo è visibile da quasi tutte le zone sia del Valdarno sia del Casentino.
La storia della Croce
L’idea di realizzare questa croce venne al padre francescano Luigi da Pietrasanta e a Don Francesco Bordoni nel 1926, anno del settimo centenario della morte di San Francesco. L’anno seguente fu posta la “prima pietra” della croce; il punto scelto non è casuale perché si trova proprio di fronte al monte de La Verna, dove San Francesco ricevette le stimmate. La storia e le testimonianze parlano di una grande affluenza proveniente da tutte le popolazioni montane che si riversarono sul prato intorno alla vetta del Pratomagno, punto dei lavori della croce. Lo stesso coinvolgimento della popolazione avvenne anche per il giorno dell’inaugurazione, il 2 settembre 1928.
Restauri per tornare a splendere
La Croce ha subito vari restauri nel corso degli anni: uno, il più impegnativo, dopo il 1966, quando il vento e la tempesta la divise in due pezzi. I lavori durarono anni e terminarono solo nel 1969, con delle modifiche sostanziali: la croce era più bassa dell’originale e con un basamento diverso e più resistente. Nel 1989 furono eseguiti ulteriori lavori per la manutenzione del basamento e una recinzione e nel 2013, invece, è stato eseguito l’ultimo restauro che ha riportato la Croce rossa del Pratomagno al suo splendore, che negli anni si era andato un po’ a spegnersi a causa delle intemperie.
Come arrivare alla Croce
Posta sulla vetta del monte che unisce Valdarno e Casentino, ci sono numerosi sentieri e punti di accesso che portano alla vetta del Pratomagno. Un consiglio è quello di salire da Loro Ciuffenna, passando per Chiassaia; da qui si può proseguire verso la Spada nella Roccia fino alla vetta, oppure scegliere l’altro versante, partendo sempre da Loro Ciuffenna e passando per Poggio di Loro e i Bagni di San Clemente.
Fonti e foto d’epoca: www.pratomagno.it