Il Valdarno è un territorio di alternanze paesaggistiche e mescolanze temporali, dove uno spirito industriale convive pacificamente con luoghi antichi, circondati da colline e vigneti che improvvisamente fanno spazio a creste frastagliate.
In questa varietà si trovano torri e fortificazioni, ponti e pievi che resistono al tempo e ne raccontano le vicende, come quella della Torre di Galatrona, ultimo baluardo di un importante castello ormai scomparso. Non era ancora l’anno Mille quando dalla sommità della torre le sentinelle vegliavano sulla zona, e non si era ancora giunti alla fine del Medioevo quando a Galatrona si stabilì Nepo, stregone e guaritore che fu vicino alla famiglia dei Medici e sfuggì all’inquisizione. A molti secoli di distanza è ancora possibile visitare l’antica struttura d’avvistamento che svetta tra i boschi e regala un panorama fino ai confini della valle, insieme all’omonima pieve.
Ammirare una fortificazione secolare nella piazza principale di un borgo è un’esperienza insolita, che lascia stupiti; il Cassero di Montevarchi – oggi sede museale con una notevole collezione di sculture – si erge maestoso e invita a immaginarlo com’era un tempo: brulicante di soldati e pronto alla difesa, torre principale del sistema difensivo locale eretto dai fiorentini a protezione dei traffici commerciali.
I solidi ponti in pietra sembrano avere la capacità di catapultare indietro nel tempo e, con la loro immobilità che sfida le acque dei fiumi, emanano un fascino ancestrale. La maggior parte di questi sono il simbolo di un’altra epoca, come il ponte di Pogi, le cui arcate che sovrastano l’Ambra testimoniano un passato dominato prima dalla presenza romana e poi dallo stile medievale. Risalente ai romani è anche il ponte di Loro Ciuffenna, cuore pulsante del borgo. Molti secoli fa, prima ancora del paese, venne il ponte: una sola arcata che sovrastava il canyon del fiume Ciuffenna e che presto divenne una via trafficata da mercanti e pellegrini attorno cui sorse l’abitato, ad oggi uno dei centri storici da non perdere del Valdarno.
In tutto il territorio si trovano testimonianze di un passato militare e spirituale, come il convento di Ganghereto o i molti borghi fortificati che invitano all’esplorazione, o ancora le pievi e le abbazie dal fascino eterno, tra cui spicca una delle più antiche della zona, la Pieve di Gropina, custode misteriosa di strani simboli e decorazioni.